La consulenza psicologica è un intervento che si attua in presenza di difficoltà affettive, relazionali, sociali o lavorative. Può essere richiesta per problematiche quali: disagio individuale (relativamente alla gestione dei conflitti e dello stress), sofferenza soggettiva (eventi traumatici, attacchi di panico, fobie), difficoltà di coppia o nelle funzioni genitoriali.

È rivolta a chiunque si trovi a vivere uno stato di malessere psicologico, che si può esprimere in termini di ansia, stress, insonnia, irrequietezza, disturbi psicosomatici o dell’umore, problematiche scolastiche o difficoltà adolescenziali e, pertanto, senta il bisogno di voler comprendere e affrontare questo disagio.

L’obiettivo principale è accrescere il benessere psicofisico e migliorare la qualità della vita della persona attraverso una presa di coscienza rispetto alla problematica e un incremento delle risorse personali e degli strumenti adeguati alla gestione di quest’ultima.

La consulenza psicologica consiste in un ridotto numero di colloqui (circa 3-4) volti a chiarire la “domanda” portata e i punti di forza e debolezza personali, allo scopo di progettare insieme il percorso più adatto per far fronte al bisogno emerso. Durante la consulenza lo psicologo può proporre la somministrazione di strumenti di approfondimento psicodiagnostico, come interviste e questionari, e, ove necessario, può proporre anche il parere di altri professionisti (ad esempio, lo psicologo esperto in neuropsicologia). L’ultimo incontro si configura come uno spazio di confronto e restituzione di quanto emerso, chiarendo possibilità, limiti e obiettivi di un eventuale intervento psicologico alla luce della storia e del funzionamento globale della persona.

La fase successiva a quella della prima consultazione varia a seconda del caso. Per alcuni, può dare luogo ad un percorso di sostegno psicologico (ad esempio, nell’affrontare una specifica crisi di vita) o ad un percorso più ampio di psicoterapia; per altri, invece, può concludersi con la consulenza stessa.